Gli afidi del tiglio
L’arrivo di numerose specie aliene nel nostro ecosistema è probabilmente, la principale novità che tutti noi, dai tecnici pubblici e privati fino ai normali cittadini, dobbiamo affrontare. Prive di limitatori naturali le specie esotiche si diffondono liberamente nei nuovi territori e creano danni alle piante e disagi ai cittadini. Anche gli operatori professionali che sono chiamati a combattere questi organismi devono destreggiarsi in uno scenario in cui aumentano le specie potenzialmente dannose e, nel contempo, calano i mezzi tecnici disponibili per combatterle. Nelle aree urbane il problema diventa ancora maggiore in quanto occorre considerare anche le limitazioni all’impiego degli insetticidi nelle aree frequentate dalla popolazione previste dal PAN (Piano d’Azione Nazionale).
Il tiglio (Tilia sp.) è una delle specie arboree più diffuse e importanti. Molto utilizzato nei parchi e nelle alberature stradali il tiglio è largamente impiegato per la sua longevità, per la velocità di crescita, l’adattabilità ai diversi climi, da temperati caldi a continentali e freddi, e per la capacità di sopportare i maltrattamenti che i “potatori improvvisati” pubblici e privati continuamente gli riservano. Il Tiglio viene ciclicamente infestato da due specie di afidi, Eucallipterus tiliae (afide verde del tiglio) e Patchiella reaumuri.
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