La piralide del bosso

Si diffondono nuove specie aliene,

ma calano i mezzi tecnici disponibili per combatterle

di Massimo Bariselli

Servizio fitosanitario Emilia-Romagna

L’arrivo di numerose specie aliene nel nostro ecosistema è probabilmente, la principale novità che tutti noi, dai tecnici pubblici e privati fino ai normali cittadini, dobbiamo affrontare. Prive di limitatori naturali le specie esotiche si diffondono liberamente nei nuovi territori e creano danni alle piante e disagi ai cittadini. Anche gli operatori professionali che sono chiamati a combattere questi organismi devono destreggiarsi in uno scenario in cui aumentano le specie potenzialmente dannose e, nel contempo, calano i mezzi tecnici disponibili per combatterle. Nelle aree urbane il problema diventa ancora maggiore in quanto occorre considerare anche le limitazioni all’impiego degli insetticidi nelle aree frequentate dalla popolazione previste dal PAN (Piano d’azione nazionale). Cydalima perspectalis (conosciuta anche come piralide del bosso) è una delle specie invasive meno conosciute perché si ciba esclusivamente di piante di bosso (Buxus spp.). 

Nell’indifferenza generale questo lepidottero esotico sta rapidamente colonizzando gran parte del territorio italiano creando gravi danni alle piante di bosso diffusissime nei parchi e nei giardini storici, ma anche nei cimiteri e un po’ in tutto il verde urbano. Il danno risulta particolarmente grave in alcuni parchi storici, come ad esempio il Complesso Monumentale di Valsanzibio, con presenza di piante di Buxus sempervirens centenarie di altissimo valore paesaggistico e botanico.

Diffusione

La piralide del bosso è una specie originaria dell’Asia ed è giunta per la prima volta in Europa nel 2007, in Germania, con piante di bosso infestate. Successivamente la specie è stata segnalata anche in Svizzera (2008), Francia (2008), Austria (2009) e Olanda (2009). Il suo primo rinvenimento in Italia è avvenuto in Lombardia e risale al luglio 2011 ma in poco tempo l’insetto è comparso un po’ in tutte le regioni del nord e in buona parte dell’Europa fino alla Russia anche se la sua distribuzione è ancora a macchie di leopardo. In questi anni la piralide del bosso ha continuato la sua espansione sul territorio italiano e ha fatto la sua comparsa anche in molte zone dell’Italia centrale ma la sua diffusione, fortunatamente, non è ancora totale. Nonostante la sua capacità di colonizzare nuovi areali attraverso il volo naturale, questo insetto è considerato un “autostoppista”; ovvero un organismo che ha la capacità di raggiungere areali molto distanti da quello di origine con lo spostamento di uova, larve e pupe presenti su piante infestate.

di Massimo Bariselli

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