Infrarossi a Onda Lunga: un alleato per la conservazione del patrimonio artistico
L’Italia vanta un primato mondiale per il numero di opere e siti UNESCO presenti sul proprio territorio, detenendo il più grande patrimonio culturale del pianeta. Con oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree archeologiche e 43 siti UNESCO, l’Italia è un autentico scrigno di tesori. Si stima che all’interno dei musei siano conservate circa 480.000 opere, mentre nei depositi si trovano oltre 4,5 milioni di pezzi. È inevitabile che alcune di queste opere siano periodicamente soggette all’attacco di insetti xilofagi e non, nonché al deterioramento, fenomeno difficile da evitare.
Dagli inizi degli anni 2000, la tecnologia ha cercato soluzioni per contrastare questi problemi, adottando trattamenti come microonde irradiate in camere alluminizzate o l’uso di azoto in bolle di plastica sigillate. Sebbene efficaci, tali metodi sono lenti e potenzialmente rischiosi per l’operatore. Nel 2020, grazie alla collaborazione tra esperti restauratori ed entomologi, è stato sviluppato un innovativo macchinario che utilizza infrarossi a onda lunga per risolvere le problematiche legate alla sicurezza e ai tempi di intervento.
Questo sistema, prodotto in Italia dalla Alena Technologies S.rl., si avvale di pannelli in polimeri plastici rivestiti con una pasta di fibra di carbonio, che, applicando una differenza di potenziale, emettono onde elettromagnetiche nell’ambito degli infrarossi. Il trattamento avviene mediante l’utilizzo di un filtro che genera onde con lunghezza d’onda compresa tra i 7 e i 15 μm. Queste onde “lunghe” non sono dannose per l’operatore o per gli oggetti, ma risultano letali per gli artropodi a qualsiasi stadio evolutivo, comprese le uova.
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